Cos'è l'obesità?

L'obesità è stata definita dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come l'epidemia del XXI secolo (Globesity).

Dal 1980 a oggi la popolazione obesa è più che raddoppiata: circa il 65% della popolazione mondiale vive in paesi in cui l'obesità e il sovrappeso sono responsabili di un numero di decessi maggiore rispetto a quelli dovuti alla sotto - nutrizione o alla fame.

Rischi correlati

L'Obesità rappresenta un consolidato fattore di rischio per numerose patologie croniche, tra cui:

  • diabete mellito di tipo 2 (alimentare),
  • dislipidemie (eccesso di grassi nel sangue),
  • ipertensione arteriosa (pressione alta),
  • malattie cardiovascolari.

Tutte le suddette condizioni sono in grado di compromettere sia la qualità, che l'aspettativa di vita. Inoltre, si ritiene che l'obesità aumenti il rischio di insorgenza di diversi tipi di tumore (mammella, prostata, colon retto, utero, ovaio).

In Europa il sovrappeso e l'obesità sono responsabili di circa l'80% dei casi di diabete tipo 2, del 55% dei casi di ipertensione arteriosa e del 35% di casi di problemi cardiaci; si considera, infatti, che l'obesità aumenti del 25% il rischio di morire di infarto e del 10% quello di morire di ictus, riducendo l'aspettativa di vita di circa 7-12 anni.

Data questa emergenza ci sono due priorità:

  • la prevenzione attraverso la diffusione di corrette abitudini alimentari e uno stile di vita attivo;
  • la cura efficace e duratura dei casi esistenti, soprattutto quelli più gravi.

Finalmente l'obesità ha la dignità di malattia, continua a leggere...

L’Obesità è malattia cronica

Una notizia scontata ( per noi!) ma in realtà è questo il titolo della mozione approvata dalla Camera dei Deputati, a firma dell’Onorevole Pella, Bologna, Boldi ed altri lo scorso13 novembre.

La mozione trae spunto dai drammatici dati epidemiologici riguardanti l’obesità in Italia, il suo impatto sulla qualità di vita degli obesi, e l’affermarsi di uno stigma “obesità” come elemento di disapprovazione e di discriminazione nei loro confronti. Un impatto particolare avrà nei prossimi anni l’aumento dell’obesità infantile. Per questo motivo all’inizio dell’anno il Ministero della Salute ha instituito il “ tavolo di lavoro per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, ma molto altro resta da fare sia nel campo del sistema di sorveglianza dell’obesità nei bambini sia più in generale nell’ambito delle iniziative di contrasto all’obesità.

Il gruppo interparlamentare guidato dall’Onorevole Pella ha voluto impegnare il governo:

  • ad adottare iniziative normative affinché nell'ordinamento siano introdotte una definizione di obesità come malattia cronica caratterizzata da elevati costi, diretti e indiretti, economici e sociali, e una definizione del ruolo degli specialisti che si occupano di tale patologia;
  • a implementare un piano nazionale sull'obesità che armonizzi a livello nazionale, le attività nel campo della prevenzione e della lotta all'obesità, un documento, condiviso con le regioni, che, compatibilmente con la disponibilità delle risorse economiche, umane e strutturali, individui un disegno strategico comune inteso a promuovere interventi basati su un approccio multidisciplinare integrato e personalizzato, centrato sulla persona con obesità e orientato a una migliore organizzazione dei servizi e a una piena responsabilizzazione di tutti gli attori dell'assistenza;
  • ad adottare iniziative per assicurare alla persona con obesità il pieno accesso agli iter diagnostici per le comorbidità, alle cure e ai trattamenti dietetico-alimentari, e, nei casi più gravi, l'accesso a centri di secondo livello per valutare approcci, psicologici, farmacologici e chirurgici;
  • a prevedere una più stringente implementazione di quanto previsto nel Patto Nazionale della Prevenzione 2014-2018 relativamente alle politiche di contrasto all'obesità adottando iniziative vincolanti nel nuovo Patto nazionale della prevenzione 2020-2025 prevedendo linee guida inerenti ai «primi 1.000 giorni di vita», del bambino;
  • a promuovere il miglioramento della formazione degli operatori sanitari sul tema della nutrizione e a promuovere una maggiore cultura per gli operatori scolastici e per i neo genitori su questo tema;
  • a promuovere ulteriori studi sulle cause di obesità e ad adottare iniziative per migliorare gli standard di nutrizione delle mamme in gravidanza e dei bambini per agire in particolare anche sui primi «1.000 giorni a intraprendere iniziative congiunte   sinergiche di informazione alla popolazione a sostegno di quanto promosso dalla campagna nazionale e internazionale denominata Obesity Day;
  • a promuovere percorsi educativi e informativi e interventi a tutela della persona con obesità negli ambienti lavorativi e scolastici, volti a contrastare le discriminazioni e gli atti di bullismo anche nei confronti delle persone con obesità;
  • a intraprendere tutte le iniziative per la protezione dell'allattamento al seno materno, per sei mesi esclusivo e fino a due anni complementare;
  • ad assumere iniziative per disciplinare la pubblicità di prodotti alimentari e bevande per bambini.
  • ad assumere iniziative per stimolare l'industria alimentare a studiare una adeguata porzionatura dei prodotti per l'infanzia e l'adolescenza, tenuto conto di tutti i nutrienti che possono influire sullo sviluppo di obesità.
Di particolare rilevanza il riconoscimento al comma 3 del pieno accesso dei pazienti alla cure che deve essere garantito dal SSN; nel piano terapeutico sono pienamente rappresentate anche le cure chirurgiche.

La mozione è stata approvata all’unanimità.

Si tratta certamente di un primo passo significativo. Speriamo che alle affermazioni di principio faccia seguito questa volta un radicale cambio di passo nelle politiche sanitarie di contrasto all’obesità.

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